Siamo giunti alla terza settimana di Oratorio Feriale. È un momento molto importante dell’anno e molto impegnativo per le nostre comunità perché ci vengono affidati per tutto il corso della giornata un numero molto grande di ragazzi.
Abbiamo deciso quindi di vedere un po’ più da vicino questa realtà facendolo in due modi:
❯ intervistando alcuni “protagonisti” dell’Oratorio Feriale (ragazzi, animatori e volontari che lo vivono)
❯ svolgendo una piccola indagine statistica che ci permetterà di avere una “fotografia” dei dati dell’Oratorio Feriale nelle tre parrocchie di Melegnano.
Il tema sarà sviluppato lungo tutte le settimane di Oratorio Feriale toccando i seguenti aspetti:
❯ il desiderio di progettare un viaggio, per cercare qualcosa di nuovo per la propria vita
❯ vincere la paura quando si intraprende un nuovo cammino, lasciando la propria terra e la sicurezza di un luogo che si conosce
❯ avere un obiettivo, una meta da raggiungere servendosi di una guida come fu Mosè con il suo popolo
❯ la fatica che accompagna l’esperienza di un lungo viaggio, come quella che ha fatto il popolo di Israele
❯ la capacità di giudizio alla fine dell’esperienza del viaggio, per capire quali frutti abbia fatto maturare
Questi argomenti sono richiamati durante i vari momenti di riflessione, come la preghiera quotidiana o le attività degli animatori e, quando possibile, si organizzano giochi che possano riprendere il tema del viaggio; anche i nomi stessi delle squadre fanno riferimento ad esso, essendo stati divisi i ragazzi in Pastori, Cammelli, Muli e Pecore.
Abbiamo quindi deciso di svolgere la nostra indagine statistica nei tre Oratori ed è emerso che i bambini e i ragazzi che ci vengono affidati sono in totale circa 750. A San Gaetano ci sono 247 iscritti fra bambini delle elementari e ragazzi delle medie, mentre al Carmine e a San Giovanni si è sperimentata una nuova formula: al Carmine ci sono 241 bambini solo dalla I alla IV elementare, mentre a San Giovanni ci sono 249 ragazzi solo dalla V elementare alla III media. Approfondiremo la questione nell’intervista a don Daniele.
Gli animatori sono invece circa 150 a livello cittadino, mentre i volontari -soprattutto mamme, nonne e pensionati che si occupano di attività particolari come l’accoglienza al mattino, la preparazione dei pasti e lo svolgimento di alcuni laboratori- sono un centinaio.
Forse non tutti sanno che, ogni giorno, nei tre Oratori vengono preparati più di 360 pasti per i bambini e gli animatori che si fermano durante la pausa pranzo.
Infine, un altro aspetto che forse non tutti conoscono è la presenza di laboratori didattici all’interno delle varie attività dell’Oratorio Feriale. Infatti, oltre ai momenti di gioco, di studio, di sport (piscina e tornei vari), di preghiera e riflessione, sono previsti anche degli atelier guidati da alcuni volontari e dagli animatori, il cui scopo è insegnare ai ragazzi una certa abilità. Canto, danza e cucina sono tradizionalmente alcuni fra i laboratori più amati e seguiti, ma ogni anno non mancano alcune chicche: quest’anno, per esempio, quelli più originali -a livello cittadino- sono probabilmente batteria, fumetti e restauro.
[sections] [section title=”Le parole dei ragazzi” open=”no”]Iniziamo dai più piccoli, ovvero cinque ragazzini di V elementare, I e II media. Vista la somiglianza delle risposte, dove possibile le abbiamo accorpate. Ecco le loro parole.
Perché frequentate l’Oratorio Feriale?
E. A. P. C.: Perché ci sono i nostri amici, gli animatori simpatici e ci divertiamo tutti insieme.
S.: Perché mi diverto, perché ci sono dei bei giochi
Cosa vi piace di più dell’Oratorio Feriale?
A. P. S.: Le attività organizzate, come il mitico “torneo del ghiacciolo” (N.d.R.: si tratta di tornei di vari giochi in cui i membri della squadra vincitrice ricevono in premio un ghiacciolo).
C.: Stare insieme ai miei amici.
Siete riusciti a coinvolgere anche dei compagni di scuola che prima non venivano in oratorio?
Tutti: Sì, raccontandogli cosa si fa, che il luogo e le persone che lo frequentano sono belle e dicendogli quanto è divertente stare insieme.
Cosa vi piace di meno?
C.: Quando c’è confusione durante i giochi, quindi anche se il gioco in sé è bello, non rende e diventa noioso.
Avete delle proposte per migliorarlo?
Tutti: Cambiare la rete da pallavolo e sistemare i canestri del campo da basket.
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[section title=”Le parole degli animatori”]Abbiamo rivolto più o meno le stesse domande anche a quattro animatori, due ragazze –Sa. e Sa.– e due ragazzi –J. e M.-. Sentiamo le loro risposte.
Perché avete deciso di fare gli animatori all’Oratorio Feriale invece di dedicarvi ad altro?
Sa. Sa.: Perché ci piace animare e da piccole ci siamo sempre chieste che cosa si provasse ad essere “dall’altra parte”. Visto che ci è piaciuto, stiamo continuando.
J. M.: Perché ci piace stare con i ragazzi e soprattutto ci sembra inutile sprecare il tempo stando a casa ad oziare. È più bello fare un servizio per gli altri.
Da quanti anni svolgete questo servizio?
Sa. Sa.: Entrambe da due anni.
J.: Quarto anno
M.: Terzo anno
Qual è la maggior soddisfazione che avete da questa attività?
Sa. Sa.: Sicuramente vedere i ragazzi che ci cercano, ci regalano dei disegni, ci danno affetto insomma… e non sono mancati anche alcuni complimenti da parte dei genitori.
J. M.: I ragazzi che sono contenti di stare con noi, vediamo proprio il loro entusiasmo.
Questa esperienza vi ha aiutato a crescere, a maturare?
Sa. Sa.: Ci ha aiutato a prendere più responsabilità sulle nostre spalle, nel senso che i ragazzi si affidano a noi (ad esempio, nel momento della piscina); in generale, devi capire come soddisfarli senza viziarli, infatti non possiamo farli giocare tutti a calcio solo perché lo vorrebbero.
J. M.: Ci ha aiutato nel rapporto con i più piccoli e nel capire le loro esigenze.
Spesso i ragazzi vedono in voi dei modelli. Cosa dite a riguardo?
Sa. Sa.: Sì, loro ci seguono perché siamo più grandi, quindi ridere alla “prese in giro” che si scambiano tra loro o non giocare quando c’è il gioco organizzato sono dei cattivi esempi da dare. Ecco perché teniamo sempre a mente come comportarsi!
J. M.: Sì, ce ne rendiamo conto soprattutto nei momenti di raccoglimento come ad esempio la preghiera del Don. Il nostro atteggiamento di ascolto viene notato dai ragazzi.
Quali sono invece le maggiori difficoltà che riscontrate?
Sa. Sa.: Farsi rispettare e farsi ascoltare quando necessario. Far capire ai ragazzi che c’è un momento per il gioco e uno in cui ascoltare i più grandi.
J. M.: Può capitare che ci sia qualcuno che non ti ascolta, che magari è più vivace degli altri. A fine giornata, la stanchezza si fa sentire, ma siamo quasi sempre contenti di come sia trascorsa.
Avete proposte per migliorarlo?
Sa. Sa.: Si potrebbe organizzare meglio il gruppo degli animatori, soprattutto qui al Giardino dove siamo più di 70. Con numeri così elevati a volte si crea confusione anche fra di noi e le attività, quindi i ragazzi, ne risentono. È una scuola di vita anche per noi animatori e si può sempre migliorare.
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[section title=”Le parole dei volontari”]Ci sono persone destinate a rimanere per molto tempo nei cuori di altre, forse destinate a fare la storia stessa della parrocchia, per il loro impegno, per lo spirito di sacrificio di cui sono capaci, nel mettere sempre gli altri al primo posto, attraverso il servizio alla comunità.
Queste persone sono, per esempio, i numerosi volontari che sostengono l’Oratorio Feriale in vario modo: chi occupandosi dell’accoglienza dei bambini al mattino, chi seguendo i laboratori didattici, chi avendo cura degli ambienti dell’Oratorio, chi preparando i pasti per i bambini che si fermano a pranzo e via dicendo.
Quest’anno abbiamo pensato di intervistare proprio quest’ultimi, P. e M., marito e moglie che da tempo si occupano di questo importante incarico. Il breve colloquio che segue è la loro testimonianza.
«Da anni prestiamo servizio alla comunità, sotto varie forme. In questo particola-re periodo dell’anno, il nostro impegno è rivolto a garantire una necessità “logistica”, ovvero la preparazione del pranzo comunitario per decine di ragazzi e ragazze che ogni giorno riempiono il nostro oratorio. Stiamo insieme, viviamo la fede in Gesù, condividiamo i valori del servizio nella comunità cristiana».
Garantire una mensa a circa 150 ragazzi è una attività faticosa, che può però riservare grandi soddisfazioni. Con lo sguardo un po’ sorpreso di chi è abituato a fare la cosa giusta e a “tirarsi su le maniche” senza pensarci troppo, P. e M. scherzano: «Restare con i giovani, fa rimanere giovani», come a minimizzare l’impegno che comporta un’attività del genere.
«Nei tanti anni trascorsi nella comunità, non ricordo in questo momento un aneddoto particolare, ma la cosa che più mi “garba” », continua P. sorridendo, «è il saluto che un ragazzo o una ragazza ormai cresciuti, ti porgono dall’altro lato della strada… quando io nemmeno ci avevo fatto caso! “Ciao!”, gli dico di rimando… per educazione… poi mi giro e chiedo a mia moglie “Ma chi era?”, perché purtroppo a volte non li riconosco più».
E aggiungono: «Questa è una grande soddisfazione, perché dimostra che di quello che si fa, nulla va perduto e l’amore, prima o poi, ritorna indietro in forme particolari ed inaspettate».
E allora grazie a voi per quello che fate ogni giorno!
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[section title=”Le parole di don Daniele”]Per concludere, abbiamo intervistato anche Don Daniele, il responsabile della Pastorale Giovanile di Melegnano. Come anticipato, quest’anno gli Oratori del Carmine e del S. Giovanni hanno suddiviso i loro iscritti per fasce d’età. Sentiamo le sue risposte.
Le tue considerazione sull’Oratorio Feriale in una unità pastorale come la nostra?
L’Oratorio Feriale è sicuramente una bella tradizione delle nostre parrocchie, che deve però essere cambiata nel tempo per rimanere florida, soprattutto adesso che facciamo tutti parte della medesima Unità Pastorale.
Quest’anno, infatti, abbiamo diviso gli iscritti per fasce d’età, I-IV elementare al Carmine e V elementare – III media al San Giovanni: le prime impressioni sono molto positive perché si riesce ad avere un’attenzione maggiore verso i ragazzi, è più facile creare delle attività adatte a loro e anche per gli animatori è più semplice creare gruppo con i bambini e farli sentire accolti.
Quali sono le tue priorità pastorali ed educative per l’Oratorio Feriale?
L’oratorio estivo è uno dei momenti forti per la comunità cristiana! Un tempo dove poter passare insieme tutto il giorno tra bambini e ragazzi. Tuttavia non siamo un’agenzia che offre una prestazione in cambio di un profitto, ma il nostro intento è la cura dei giovani che ci vengono affidati. Purtroppo alcuni genitori ci portano i loro figli solamente perché trovano nell’oratorio un luogo sicuro, comodo ed economico dove collocarli durante la giornata, ma il nostro desiderio è ben più grande! L’obiettivo principale che mi pongo, infatti, è quello di aiutare questi ragazzi a crescere in modo sano: attraverso il gioco, le vittorie, le sconfitte, la presenza di una comunità fatta di coetanei, animatori e volontari e i momenti di preghiera, questi ragazzi affrontano le dinamiche fondamentali della vita e ci auguriamo possano diventare veri testimoni di Gesù.
Qual è la maggiore soddisfazione che hai da questa attività?
Sicuramente, l’affetto che mi viene riversato addosso dai bambini e dagli animatori!
Quali sono invece le difficoltà maggiori?
Direi le ansie, e a volte anche le pretese, di alcuni genitori che scambiano l’oratorio estivo per un centro servizi. Certamente è nostra intenzione farci più vicini possibile ad ogni bambino iscritto e siamo lieti di ascoltare le esigenze di tutti, ma non possiamo accondiscendere a richieste individualistiche che creerebbero disagi al resto dei ragazzi. In questi casi, la cosa migliore da fare è essere chiari e spiegare che alcune richieste non siamo in grado di soddisfarle.
Sono previsti momenti in comune per i ragazzi dei diversi Oratori?
Sì, ci recheremo tutti in gita ad Aquatica il 1° Luglio, mentre gli animatori hanno anche dei momenti di ritrovo le sere o nei weekend in cui possono svolgere vari tornei e fare gruppo.
Idee per il futuro, proposte?
Ho già alcune idee, ma sono ancora in divenire. Per ora posso dire “fare bene e fare insieme!”.
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Ma l’Oratorio Feriale non è che il primo degli appuntamenti che caratterizzano le nostre estati. A luglio, infatti, sono previste anche le vacanze in montagna, a Sauze d’Oulx, per l’esattezza,
❯ dal 2 al 9 Luglio dedicata ai ragazzi dell’oratorio SGB Giardino, dalla IV elementare alla II media
❯ dal 19 al 26 Luglio per tutte le parrocchie di Melegnano, dalla III media alla IV superiore
Seguendo dunque l’invito dell’Oratorio Feriale 2016, continuiamo il nostro cammino “X DI QUA” e proseguiamo questo periodo estivo all’insegna dello stare insieme, della condivisione e dell’ascolto della parola dei più grandi e della Parola di Gesù.