Thailandia in breve…
La Thailandia occupa la parte centrale della penisola indocinese. La capitale è Bangkok (Krung Thep) con 8 milioni di abitanti. Il regno unito thailandese viene costituito a metà del XIV secolo con il nome di Siam. È l’unico degli Stati del Sud-est asiatico a non essere mai stato colonizzato. Nel 1939 il Siam cambia il nome in Thailandia (“Terra degli uomini liberi”) e la figura del re consente una stabilità politica favorendo l’unità nazionale. Il clima della Thailandia è equatoriale monsonico. La popolazione è di quasi 67 milioni di abitanti. La religione predominante è il buddhismo (95%). I musulmani sono invece il 4,6% della popolazione e i cristiani costituiscono una piccola minoranza composta da poco meno di un milione di persone (0,75%). La presenza del Pime in Thailandia è iniziata nel 1972 a Bangkok, nel centro del Paese e a Chiang Mai, al nord. Il lavoro dei missionari si concentra soprattutto verso le persone che vivono nelle baraccopoli periferiche della capitale e le minoranze etniche, le cosiddette “tribù dei monti” (Fonte: Presentazione progetto K545- Fondazione Pime Onlus – Maggio 2015).
Il contesto in cui si svolge il progetto:
La città di Chiang Rai, dove verrà attuato il progetto, si trova nel nord della Thailandia nella zona che è conosciuta con il nome di “Triangolo d’oro”, una volta famosa per la produzione di oppio. Il nord della Thailandia è montuoso e confina a ovest con il Myanmar (Ex-Birmania), mentre a nord-est il fiume Mekong fa da confine con il Laos. Sui monti che confinano con il Myanmar sono disseminati decine di villaggi dove, nel corso degli ultimi decenni, si sono stabilite le tribù nomadi dei monti (così chiamate perché amano insediarsi sulle pendici delle colline coltivandole). Sono minoranze etniche con usi, costumi e lingua propria; provengono dal Tibet ed attraverso migrazioni durate secoli sono arrivate in Thailandia passando attraverso la Cina e la Ex-Birmania; sono popoli senza nazione, poiché sparsi fra Cina, Myanmar, Thailandia e Laos. In questo periodo è in atto una notevole immigrazione di queste tribù provenienti soprattutto dal Myanmar, vista la situazione politica ed economica in cui versa attualmente l’ex Stato Birmano. In Thailandia sono presenti sei di queste tribù: Kariani, Mong, Yao, Akha, Lahu e Lisu. Vivendo in modo itinerante e non appartenendo di fatto a nessuna nazione, queste popolazioni sono ancora in parte prive di documenti d’identità, di diritti civili e facilmente sfruttabili e messe ai margini della società. Quelli tra loro di recente immigrazione possono essere considerati “i più poveri dei poveri”: nonostante gli sforzi dei governi per regolarizzare la loro posizione, spesso per povertà e mancanza di istruzione non hanno ancora accesso alle informazioni che li riguardano, agli uffici pubblici e alle cure sanitarie di base. I “tribali” vivono e coltivano appezzamenti di terreno rubati alle pendici delle colline. Fino a non molti anni fa coltivavano il papavero d’oppio, al giorno d’oggi sfruttano il terreno al massimo delle sue capacità per la coltivazione di riso (un particolare tipo di riso coltivato sui monti…), mais, verdura e frutta. Nonostante il boom economico asiatico abbia migliorato le condizioni anche di alcuni villaggi tribali, la situazione di molti di loro rimane, purtroppo, invariata: sopravvivono! Negli ultimi anni inoltre il Governo, giustamente, non permette più il disboscamento, che rischia di provocare un grande disastro ambientale e ha intensificato i controlli da parte della forestale, impedendo così di fatto ai tribali la ricerca di nuove zone coltivabili. Il loro modo secolare di coltivare, legato indissolubilmente al loro stile di vita nomade, è stato costretto così a un brusco cambiamento: ora devono utilizzare al meglio il loro terreno (purtroppo come soluzione molti di loro utilizzano concimi e pesticidi chimici con gravi conseguenze sulla loro salute e sull’ambiente, con l’ulteriore impoverimento del territorio e l’inquinamento dei fiumi e delle sorgenti) oppure devono migrare in città alla ricerca di un lavoro, perdendo così la loro identità e quei legami con la montagna e con la terra che sono le loro radici più vere. In questo contesto economico e culturale si inserisce ormai da alcuni anni il lavoro svolto dai Padri del Pime a livello pastorale e sociale a favore dei più deboli e indifesi.
Novità…
Nel mese di aprile 2018, il Santo Padre Francesco ha creato dall’immensa Diocesi di Chiang Mai, che comprendeva il territorio di quasi tutto il Nord Thailandia, e in cui ha prestato il suo servizio p. Raffaele Pavesi, Missionario del Pime di Melegnano (2006-2017) la nuova Diocesi di Chiang Rai. Essa comprende il territorio di quattro province e un distretto, in una delle zone più povere della Thailandia, ai confini con il Myanmar e con il Laos. I missionari del Pime che operano nella nuova Diocesi sono otto, e il lavoro di evangelizzazione e di promozione umana a tutti i livelli (salute, istruzione, dignità della donna, diritti) è immenso.
Per questo, dopo lungo discernimento, i Missionari hanno deciso di incominciare la costruzione di una PIME House, in questa zona periferica della Thailandia, dopo aver venduto la precedente casa di Nonthaburi (Bangkok). La nuova casa servirà per queste finalità:
- Accoglienza, formazione dei missionari di Thailandia, Myanmar e Cambogia (attualmente sono 26)
- Accoglienza dei missionari anziani, che hanno lavorato una vita per la missione
- Accoglienza di progetti caritativi e di formazione (malati, visita carcerati, formazione dei responsabili di comunità e dei catechisti, economia sostenibile ed ecologia integrale)
- Ospitalità ad alcune persone che vivono nei villaggi sui monti e hanno necessità di cure mediche nell’Ospedale Provinciale di Chiang Rai (due case più piccole).
La costruzione delle due casette e della casa è già iniziata (gennaio 2019) e dovrebbe concludersi rispettivamente per dicembre 2019 e giugno 2020. I missionari stanno coinvolgendo in questo progetto comune i cristiani thailandesi (anche nei villaggi ed ex-alunni). Mancano ancora circa 3.000.000 di Thai Bath (84.459 Euro) per il completamento dell’opera.
Grazie a tutti coloro che in questi anni hanno aiutato in vari modi la missione in Thailandia, e che vorranno aiutare ancora, secondo le loro possibilità.
P. Raffaele Pavesi, che sta compiendo gli studi di Teologia spirituale presso l’Università Grogoriana di Roma, sarà presente a Melegnano per una giornata missionaria straordinaria nei giorni di sabato 16 e domenica 17 marzo 2019.